<< La paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti libero. >> dal film: "Le ali della libertà"

mercoledì 6 luglio 2011

. . . IL FARO . . .

Il faro, cos'è che ci affascina di questa struttura?
All'inizio della carriera nautica dell'uomo, i fari non erano altro che grandi falò di legna accatastata.
Intorno al 300 a.C. sorse il Colosso di Rodi, una statua alta circa 32m, distrutta in seguito ad un terremoto.
Mentre il faro di Alessandria, uno delle sette meraviglie del mondo, è stato uno dei primi fari ad esser stato costruito. La base rettangolare, era dove alloggiavano le persona che vi lavoravano. Esso era alto ben 134 m, e si poteva notare da una distanza di 48 km. Questa meraviglia funzionò fino XIV secolo, finchè anch'essa andò distrutta da due terremoti.
Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, i traffici marittimi cessarono quasi del tutto, per via della paura delle invasioni barbariche.
Ma nel XIX secolo, con l'affermarsi del dominio navale, si ricomincia a costruire i fari intorno alle coste dell'Inghilterra e della Francia, molti sono visibili ancora oggi!

Navigando in internet, il faro che mi ha colpito di più in assoluto è stato quello di Kéréon (Francia- Bretagna). La torre è stata costruita su uno scoglio nel canale di Fromveur, tra le isole di Ouessant a Molène, su una roccia chiamata Men-Tensel “la roccia arcigna” al largo della Bretagna. I lavori, come per tutti gli altri fari in alto mare, sono stati lunghi e portati avanti con grandi disagi e difficoltà. L’ingegnere che dirigeva i lavori rischiò di annegare, così come altri uomini, ma sono andati avanti e nonostante lo scoppio della guerra nel 1914, la torre, alta 41 metri, è stata completata e accesa il 25 Ottobre 1916. Il funzionamento era a petrolio, fino all’elettrificazione tramite un sistema eolico, avvenuta nel 1972.
Il rusultato è a dir poco sorprendente, ma la bellezza di questo faro, è al suo interno. Dall’ampio ingresso si sale per una scala a chiocciola raggiungendo prima la cucina chiara e spaziosa, poi le ampie stanze dei guardiani e infine, in alto, al quarto piano, si apre il grande, bellissimo salone d’onore.
Questa stanza rotonda di diametro 6m, ha le pareti in boiserie di quercia d'Ungheria e il pavimento ricoperto di ebano e mogano che disegnano una grande rosa dei venti, la sala viene dominata da questa grande scrivania ove i guardiani sedevano due volte al giorno per compilare il rapporto giornaliero. Le altre stanze, non sono da meno, a prevalere su tutto è il legno, e le cuccette erano intagliate nei muri, con delle ante che si potevano chiudere per lasciare fuori il rumore del vento, tutto ciò destava invidia agli altri colleghi che lavorano in altri fari, ma tutto questo svaniva nel momento che i guardiani dovevano entrare nel faro, perchè non c'erano approdi per le barche e gli uomini erano costretti a calarsi con delle corde e questo era molto pericoloso, considerando che sotto c'era il mare sempre agitato e percorso da forti correnti.
Questo di Kéréon è stato l'ultimo faro abitato in Francia, nel gennaio 2004 i guardiani lo hanno lasciato per sempre, ora viene controllato a distanza, dietro di loro resterà quella bellezza e quella eleganza che ha superato le più terribili tempeste atlantiche, una bellezza persa in mezzo al mare.

Sono rimasta senza parole, per me il faro è stato sempre simbolo dei miei viaggi, mi vedo lì, che cammino intorno alla lanterna, fisso il mare e la mia testa viaggia, sorrido, poi divento seria, un brivido mi percorre la schiena, è il mare...tutto intorno a me l'acqua, cosa volere di più?Nulla...ed è un peccato, per quanto tosta può essere vivere così, che l'uomo non ne fa più parte in prima persona!

Di pioggia, di neve e di freddo
col sole del mattino o nella profonda oscurità
lui sarà sempre lì, pronto ad illuminare la tua strada.


2 commenti:

PiX ha detto...

cazzarola, come diavolo hai fatto a mettere quel template sullo sfondo??

la S-Fusa di natura ha detto...

ma dici i libri???