<< La paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti libero. >> dal film: "Le ali della libertà"

mercoledì 8 febbraio 2012

. . . IL CAMMINO DI UNA VITA . . .

L'università è cominciata già da un bel po'...tanto che tra una settimana inizia il secondo semestre, la primavera pian pianino si avvicina, quindi anche l'estate e siamo di nuovo a settembre, così che ricomincia tutto il ciclo. Dopo tutto quello che è successo l'anno scorso, sia positivo che negativo, nell'ultimo periodo sono pensierosa. Una delle ultime volte che sono tornata a casa, durante il viaggio ho incontrato una mia amica, parlando di varie cose, siamo giunte anche al "Cammino di Santiago de Compostela". Sentendo il suo racconto, (...) " sentivo che dovevo farlo, sentivo che era giunto il momento di partire e fare questo percorso, così ho preparato lo zaino, fatto i biglietti e via, ho fatto il cammino da sola, ma in fondo non lo sei mai, perchè durante il percorso incontri gente, negli ostelli si sta tutti insieme, poi la mattina dopo saluti e ricominci a camminare. Non dico che non si faccia fatica, ma credermi, la voglia di arrivare, la motivazione che ti porta a compiere questo viaggio ti da la forza di andare avanti, c'erano momenti che parlavo da sola, parlavo con le foglie, parlavo ad alta voce con me stessa, e nei momenti proprio più bui attaccavo l'ipod e continuavo a camminare. Pensa, che il quart'ultimo giorno, ho beccato un acquazzone potente, tanto che nonostante avessi la mantella, il coprizaino si è bagnato tutto, tra questi anche il mio cellurare, infatti ho passato gli ultimi tre giorni senza comunicare con nessuno, e ti dirò non sono mai stata meglio. Quando sono tornata in Italia e quindi a casa, ho fatto pulizia sui rapporti che non ritenevo validi per la mia vita, ho lasciato il mio ragazzo, e ora sono felice." Mentre l'ascoltavo, avevo un'invidia micidiale per quello che aveva fatto, questo del Cammino, è anche uno dei mei sogni...sto solo attendendo che arrivi presto il momento di partire, non mi fa paura di dover camminare per ca. 30 km al giorno, non mi fa paura la solitudine, anche perchè come diceva lei, non sei da sola, devo solo aspettare, aspettare che il momento arrivi...

Per chi volesse saperne di più sul cammino visiti il sito: http://compostela.pellegrinando.it/index.php

sabato 4 febbraio 2012

. . . FABIOOOOOOO! GUARDA...VOLO! . . .

Fabio Volo uno scrittore, radiofonico, attore e chi più ne ha più ne metta, italiano... non è bello, cioè se lo incontrassi in centro non direi: "Guarda quanto è figo quello!", però ha quel qualcosa che mi affascina un sacco, saranno i suoi tatuaggi, sarà il suo spirito libero, saranno le sue parole scritte nei suoi libri, diciamo che è un insieme di tutte queste cose! Non ho perso neanche uno dei suoi scritti, e in ognuno c'era qualcosa che mi rappresentava, mi ci ritrovo nelle sue parole, nelle emozioni che fa vivere ai suoi personaggi. Descrive le donne, le storie d'amore, in modo naturale, descrive le scene di sesso, a volte anche molto dettagliate (vedi Le prime luci del mattino), ma danno un po' di "brio" alla storia, mi piace anche per questo, perchè non ha paura di essere volgare, non ha peli sulla lingua, è diretto, semplice e dona una lettura non impegnativa.

sabato 28 gennaio 2012

. . . RICORDI . . .

Qualche giorno fa ero in vena di ricordi.
Ero in palestra con la mia coinquilina, e mi sono lasciata andare a un racconto di quando ero più piccola, degli sport che facevo, cosa ho fatto dopo esser stata costretta ad abbandonare la ginnastica artistica per un infortuno, i tre anni di nuoto forzato, il ritorno a ballare e in seguito l'abbandono della danza per lasciar spazio all'aerobica misto danza latina di coppia...soffermiamoci sull'ultimo sport, i balli caraibici. Mi è sempre piaciuto ballare, tanto che fin da quando ero piccolina passavo le ore in camera mia a inventarmi le coreografie, a ballare, a fare esercizi per non perdere l'elasticità acquisita durante gli anni dell'artistico, poi crescendo ho cominciato a mettere i tacchi, per riuscire a fare meglio i movimenti calienti, poi con vecchi lenzuoli, stracci vestiti creavo i miei vestiti da scena, quante volte beccavo mia mamma a spiarmi da dietro la porta, oggi sorrido al ricordo, ma allora mi bloccavo, perchè mi vergognavo tantissimo farmi vedere, è una timidezza, paura, che con gli anni del teatro ho imparato un po' a combattere.
Le prime volte che andavo a danza latina, eravamo solo donne, fortuna che dovevamo essere delle coppie! Poi sono arrivati due ragazzi, e uno era in coppia con me, che vergogna! L'insegnante mi aveva preso di mira, in senso buono, perchè mi sapevo muovere, imparavo subito i passi, ma nel momento che avrei dovuto farlo con lui ridero dalla vergogna, però mi ha dato veramente tanto. Quel corso lo lasciai dopo un anno, e io non vidi più neanche il mio partner. Continuo a ballare, in fondo è la mia passione!
Mentre raccontavo queste cose alla mia amica sorridevo, perchè mi era venuta in mente un eposodio successo al mare tanti anni fa, avrò avuto si e no 12 anni, e come solito al mare, c'era una festa sulla spiaggia, io indossavo una gonna lunga fino ai piedi e un top che mi scopriva la schiena, si ballava, mi ero scatenata nei balli di gruppo, poi era la volta che balli latini in coppia, c'era una coppia che mi aveva colpito, ballavano divinamente, infatti poi scoprii essere due insegnanti di danza, io ero seduta sul bordo della pista, da sola e li guardavoc on tanta ammirazione, poi la musica finì e ricominciò un altro brano, e c'era lui che mi guardava e mi faceva segno con la mano di venire a ballare, io non ci credevo infatti sempre a gesti gli ho risposto ma dici a me, e lui ha annuito con il capo, ho cominciato a tremare, mi sono alzata e l'ho raggiunto, abbiamo ballato quella canzone, ero talmente presa, concentrata che non ricordo nemmeno che canzone fosse. Mi ero sentita come in quei film americani, dove c'è una ragazza in disparte che aspetta che il suo principe azzurro le chieda di concedergli quel ballo. Non ricordo altro di quella sera, se non il mio cuore che batteva a mille.

mercoledì 16 novembre 2011

. . . QUELLE DOMANDE SENZA RISPOSTA . . .

. . . RIMANGONO LI' IN BILICO . . .



Mi è stato chiesto di scrivere, di affrontare quello che di triste è successo quest'anno, mi è stato chiesto di provare a dare le risposte a quelle domande che sono destinate a rimanere lì, in bilico.
Non faccio parte di nessuna combricola strana, io appartengo al mio mondo, non ho nessuna credenza particolare, ma credo in qualcosa, che non si chiama Cristo, Allah, Budda o sa Dio che altro.
Mi ritrovo a rimurginare tutto quello che è successo, i vari momenti tristi che hanno colpito la mia vita. Prima la morte in un incidente di un mio amico, sempre presente nei miei pensieri...ed è inevitibile non pensare ai sè: sè fosse passato di lì un attimo prima o dopo non avrebbe incrociato quella macchina, sè invece di andare su quella strada fosse andato subito alla festa di paese forse sarebbe ancora vivo, sè, sè, sè...ma vedete con i sè si cerca di dare una giustificazione ma non si arriva mai al punto e ci resta il vuoto. Durante le prediche funebri, i sacerdoti sono soliti dire di essere felice per il defunto, perchè finalmente potrà condurre la vita eterna, io da non so ancora bene cosa, ogni volta mi dico: ma che cazzo stai dicendo? Credo che le persone stiano meglio in mezzo ai propri cari, nei momenti dove si sparano le cazzate con gli amici, veder realizzare i propri sogni, combattere per le proprie passioni, cosa molto importante soprattutto per tutto quello che stiamo vivendo oggi...e quindi di nuovo parole parole e ancora solo parole, ma mai la risposta e le domande ritornano insistenti: perchè proprio lui?Perchè?
Un'altro fatto tragico ha colpito la mia vita ultimamente, un'altra morte improvvisa, inaspettata, una morte che la Chiesa non ammette, bah!
Mi ricordo quando da piccolina, all'asilo, ero una peperina a volte anche un po' stronza, tanto che mi divertiva far piangere quelle più piccole! Mi ricordo che c'era una cesta con dei vestiti da donna adulta, tipo le gonne, le sciarpe e altro ancora, ero solita indossarli e poi scappare dal cuoco in cucina e io da angioletto gli chiedevo sempre:" Sono bella vestita così?" E lui: "Si sei bellissima!" E io:"Cosa prepari da mangiare oggi?" E poi la domanda che gli facevo tutti i giorni:"QUANDO CI FAI LA PASTA AL SUGO COL TONNO?" E lui puntualmente mi rispondeva: "Prima devo andare a pescarlo poi te la faccio!Ma ora torna di là che non puoi stare in cucina, se no lo vedi questo pentolone grande?Ti ci butto dentro!"E io li ottenuto quello che volevo scappavo e tornavo a giocare con gli altri bambini. Mi ricordo che lo diceva con il sorriso stampato sul viso, quel viso che oggi non ride più, chissà quali pensieri avesse, cosa lo turbava per arrivare a tanto, e anche qui ti ritrovi così senza una risposta concreta ma con tanti sè! Crescendo l'ho perso un po' di vista, però mi piaceva il fatto che ora che ho vent'anni, se mi incrociava per strada si ricorda ancora di me, e di tutte le volte che andavo in cucina di nascosto.
Un'altra cosa non capisco, si dice che Dio decide della nostra vita, Dio è l'unico a sapere già il nostro percorso, Dio sà. Ma allora se Dio sà, saprà anche che una persona arriva al punto di togliersi la vita?O di questo fa finta di niente?Capisco che mi sto immettendo in un tunnel senza via d'uscita, e che forse non riesco neanche a essere chiara in quello che voglio dire, ma se è Dio a chiamarci a sè, che sia per via di un incidente, che sia per cause naturali, che sia per una pseudo scelta o che ne so io, lui, lui lo sapeva già! Quindi detto questo credo che ognuno debba avere l'ultimo saluto in modo decente e non freddo e distaccato solo perchè secondo la Chiesa il suicidio non è ammesso, quando è Dio a decidere della nostra vita, almeno così si dice.
Non ho risolto nulla a scrivere queste parole, perchè non ho trovato le risposte che cercavo, ma anche perchè non ci sono, c'è quale motivazione potrò mai dare a una morte di una persona cara?CAZZAROLA!
Detto questo le mie domande tornano lì, in quel posto, in bilico, ma vuote!

giovedì 27 ottobre 2011

. . . IPOD, LA NUOVA RICETTA . . .

... non credo di voler continuare a scrivere...almeno per un po' no di certo!
Purtroppo sono successe troppe cose negative, tristi, che fanno riflettere...e io la forza, la voglia, di scriverle non la ho!Così vago, mi siedo da sola con il mio ipod in un posto tranquillo...dove io possa riflettere comunque sulla vita, su quello che mi accade intorno...sperando che questo dolore prima o poi possa finire!...
A presto...spero!
S-Fusa